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Come apprende il nostro cervello?

L’uomo è un animale sociale ci ha insegnato Aristotele,  e questa informazione supporta recenti ricerche che  dimostrano che il nostro cervello apprende in modo più efficace quando siamo in compagnia, poiché è intrinsecamente sociale. Di conseguenza, adottando metodologie attive e partecipative, come l’apprendimento cooperativo e l’apprendimento basato su progetti, non solo favoriamo le interazioni sociali, ma potenziamo anche il livello di attenzione e la capacità di assimilazione. Inoltre, se integriamo queste pratiche con il gioco, che stimola piacere e benessere, otteniamo un effetto diretto e positivo sulla motivazione degli studenti.

Le neuroscienze ci insegnano che l’uso di canali multisensoriali permette agli studenti di elaborare le informazioni attraverso diverse modalità, superando ostacoli e favorendo la creazione di un ambiente inclusivo. Queste conoscenze risultano fondamentali in ambito educativo, poiché offrono agli insegnanti strumenti per migliorare la didattica in classe e sviluppare percorsi di insegnamento e apprendimento più efficaci, autentici e significativi.

Neurodidattica e metodologie

L’approccio innovativo che offre la neurodidattica è sviluppare strategie didattiche e metodologiche più efficaci, basandosi sulle conoscenze relative al funzionamento del cervello e ai processi neurobiologici coinvolti nell’apprendimento. “Non si può imparare senza coinvolgere le emozioni”. Le emozioni attivano meccanismi essenziali per l’apprendimento, come la produzione di neurotrasmettitori e l’attivazione delle funzioni esecutive.

Ecco alcuni suggerimenti pratici per progettare un’aula “cervello compatibile” sfruttando le strategie neurodidattiche:

  • Coinvolgimento emotivo: appassionare gli studenti è fondamentale per rendere il processo di apprendimento più efficace. Gli insegnanti possono promuovere un ambiente positivo, stimolante e accogliente, in grado di incoraggiare interesse, motivazione e attenzione. Tutto ciò è possibile se pratichiamo una competente didattica delle emozioni.
  • Didattica laboratoriale: non molto lontano dalle scoperte delle neuroscienze, possiamo ritenere attuale il pensiero di J.Dewey . Egli, sosteneva che il miglior modo per apprendere fosse legato proprio al fare esperienza, per cui promuove l’acquisizione di conoscenze attraverso esperienze concrete e interazioni dirette con l’ambiente. Attività pratiche, simulazioni, giochi di ruolo e progetti diventano strumenti fondamentali per permettere agli studenti di vivere e applicare ciò che imparano.
  • Motivazione e varietà: agli alunni è necessario proporre regolarmente nuovi materiali e attività educative incentiva la partecipazione e mantiene la mente attiva.
  • Metacognizione: promuovere la consapevolezza e la riflessione sul proprio processo di apprendimento aiuta gli studenti a sviluppare la capacità di monitorare e migliorare il loro pensiero.
  • Ripetere e consolidare:  è fondamentale per trasferire le conoscenze dalla memoria di lavoro alla memoria a lungo termine. È utile adottare strategie come revisioni regolari e l’uso di quiz per rafforzare l’apprendimento.
  • Apprendere attraverso i canali multisensoriali: integrare diversi sensi nel processo di apprendimento favorisce una maggiore memoria e comprensione. Sfruttare canali sensoriali diversi può potenziare l’acquisizione delle informazioni.
  • Personalizzazione e differenziazione: modellare l’insegnamento alle varie esigenze e stili di apprendimento degli studenti è fondamentale. Gli insegnanti possono impiegare metodologie differenziate, materiali personalizzati e strategie di supporto mirate per rispondere efficacemente alle necessità di ciascun alunno.

Quali sono gli strumenti e gli approcci suggeriti dalle conoscenze sulla neurodidattica? 

Numerose fonti sottolineano quanto le neuroscienze siano ormai fondamentali nel contesto scolastico. Oggi abbiamo a disposizione una vasta gamma di risorse didattiche che permettono di analizzare l’efficacia di questi approcci in classe. Tra le metodologie educative supportate dalla neurodidattica, pensate per migliorare e arricchire l’apprendimento degli studenti, troviamo:

  • Progettualità di gruppo: offrono agli studenti l’opportunità di affrontare problemi concreti e compiti autentici. Questa pratica li motiva ad applicare conoscenze e competenze acquisite in contesti reali. Lavorando in gruppo o individualmente, gli studenti analizzano situazioni, elaborano soluzioni, sviluppano progetti e presentano i risultati ottenuti. Tale approccio favorisce l’apprendimento autonomo, la collaborazione e il potenziamento di competenze trasversali, come la risoluzione di problemi, la creatività e la comunicazione.
  • Flipped classroom, o classe capovolta: in questo modello, gli studenti approfondiscono autonomamente i concetti di base a casa utilizzando materiali didattici come video, letture o tutorial online. Il tempo in aula viene poi dedicato all’applicazione pratica delle conoscenze attraverso discussioni, attività collaborative e progetti. Questo metodo promuove l’apprendimento attivo, favorisce l’interazione tra studenti e insegnanti e permette a questi ultimi di offrire un supporto personalizzato durante le attività in classe.
  • Gamification: consiste nell’integrare elementi tipici del gioco nell’apprendimento, come punteggi, livelli, sfide e premi, per renderlo più stimolante e motivante. Questo metodo valorizza la naturale inclinazione dei ragazzi verso il gioco, favorendo interesse, coinvolgimento attivo e una competizione costruttiva.
  • Apprendimento basato sulla ricerca: questo metodo pone gli studenti al centro del processo educativo, spingendoli a esplorare, indagare e condurre ricerche indipendenti su temi di loro interesse. Attraverso questo percorso, gli studenti acquisiscono competenze nel formulare domande, raccogliere informazioni, analizzare dati e presentare i propri risultati. L’approccio favorisce lo sviluppo di pensiero critico, problem solving e abilità di ricerca autonoma.
  • Learning Digital: L’integrazione delle tecnologie digitali nell’educazione apre un mondo di possibilità. L’uso di dispositivi mobili, applicazioni educative, simulazioni, realtà virtuale, strumenti di collaborazione online e piattaforme di apprendimento consente di trasformare il modo di insegnare e apprendere. Quando integrate efficacemente, queste tecnologie possono ampliare l’accesso alle risorse, incentivare l’interattività, personalizzare i percorsi di apprendimento e sviluppare competenze digitali fondamentali per affrontare le sfide del mondo contemporaneo.
  • Cooperative Learning: questo metodo incoraggia lo scambio e la collaborazione tra pari, permettendo agli studenti di imparare insieme e insegnarsi a vicenda. Lavorando in gruppi o in coppia, gli studenti condividono conoscenze, dibattono idee, risolvono problemi e si offrono feedback reciproco. Questo approccio stimola l’interazione sociale, potenzia le competenze comunicative e promuove l’apprendimento attraverso il confronto e l’elaborazione condivisa delle informazioni.

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